DR. GIAN LUIGI ZOCCOLI
VIA S. STEFANO 46
BOLOGNE PHONE 26.14.67
29/12/58
Major Donald E. Keyhoe
c/o Henry Holt & Company
283 Madison Avenue
New York 17, N. Y.
Dear Major Keyhoe,
I want to apologize if I express myself in Italian: unfortunately, I do not know English well enough to write it, but I can read it. So, if you want to be kind enough to answer me, do it in English.
I read these days the Italian edition of your book "Flying saucers from outer space": what you have written is most interesting especially for me, passionate for years about the problem of the "flying disks" (although I have never seen one)
I am one of the members of the "Center for the Study of Electromagnetic Aviation", created in Rome by Dr. Alberto Perego (former Italian Consul, now Repetiteur), who published a detailed report of the observations that took place place until this year.
The question of the "discs", as you wrote in your book, is of enormous importance; I believe it too, but there are reasons to be perplexed. Although I realize that official recognition by the government of the origin of these flying machines would probably create some political and economic disruption, I still can not understand why they remain silent.
It is as if the government is convinced that its people were made of a crowd of rabbits, rather than more or less intelligent people (in fact, you also wrote that the government is afraid of spreading panic). This seems to me completely absurd: indeed, we all live in the constant danger that a war breaks out at any moment; your forward base bombers fly 24 hours a day with bombs; certainly the Russians certainly do the same; not to mention, then, the missiles.
We all know what a terrible thermonuclear war is, without remedy, even though, for the moment, the United States has a slight advance over Russia. What danger is greater than total destruction? Yet, despite this imminent threat, people continue to maintain a certain calm, to close deals, to build homes, to travel, to love as before (or almost).
If, as is very likely, the pilots of the "flying saucers" are not hostile, why not officially admit them? Even if they do not know their intentions, I think it would not create any panic to tell the whole truth. So what?
Another unclear point is the fact that so far no way has been found to get in touch with these extraterrestrial pilots. Even if we admit that secret service technicians from different states have already established contacts with these pilots and still want to keep the secret, I cannot understand why no private party (for example, a telecommunications expert, some universities, a large private industry, etc.) failed to communicate with them. It should not be impossible.
I know there is someone who claims to have done this; but, strangely,
DOTT. GIAN LUIGI ZOCCOLI
VIA S. STEFANO 46
BOLOGNA TEL. 26.14.67
29/12/58
Major Donald E. Keyhoe
c/o Henry Holt & Company
283 Madison Avenue
New York 17, N. Y.
Egregio Maggiore Keyhoe,
voglia scusàrmi se mi esprimo in Italiano: purtroppo, non connosco L'inglese così bene da scriverlo, ma mi arrangiq a leggerlo. Perciò, se vorrà essere tanto cortese da rispondermi, lo faccia pure in Inglese.
Ho letto in questi giorni l'edizione italiana del Suo libro "Flying saucers from the outer space": è molto interessante ciò che Lei ha scritto specialmente per me che da anni m'appassiono al problema dei "dischi volanti" (quantunque non ne abbia visto nemmeno uno).
Sono uno dei Soci del "Centro studi aviazione elettromagnetica", creato a Roma dal Dr. Alberto Perego (ex Console italiano, ora a ripaso), il quale ha pubblicato un dettagliato rapporto degli avvistamenti nvvenuti fino a quest'anno.
La questione dei "dischi", come Lei ha scritto nel Suo libro, e di enorme importanza; anche io lo credo, però vi sono alcune ragioni di perplessità. Nonostante io mi renda conto che un riconoscimento ufficiale, da parte del Governo, della provenienza di queste macchine volanti, creerebbe probabilmente un certo turbamento politico ed economico, non riesco ancora a comprendere perchè si continua a tacere.
E' come se il Governo fosse convinto che il suo popolo fosse costi. tuito da una moltitudine di conigli, invece che da persone più o meno intelligenti (infatti, anche Lei ha scritto che il Governo teme di provocare il panico). Ciò a me sembra completamente assurdo: infatti, viviamo tutti nel costante pericolo che scoppi da un momento all'altro una guerra; i vostri bombardieri delle basi avanzate sono in volo 24 ore su 24 con le bombe Ha bordo; certamente anche i russi fanno lo stesso; senza parlare, poi, dei missili.
Tutti sappiamo che cosa tremenda, senza rimedio, sia una guerra termonucleare, anche se, per ora, gli Stati Uniti hanno una lieve supe riorità sulla Russia. Quale pericolo c'è, maggiore di una distruzione - totale? Eppure, nonostante questa minaccia incombente, la gente conti nua a mantenere una certa calma, conclude affari, costruisce case viaggia, fa all'amore come prima (o quasi).
Se, come è molto probabile, i piloti dei "dischi volanti" non ci sono ostili, perchè non dichiararlo ufficialmente? Anche se non si co noscono le loro intenzioni, io credo che non si creerebbe alcun panicodicendo tutta lu verità. E allora?
Un altro punto oscuro è il fatto che, finora, non si sia trovato il modo di mettersi in comunicazione con questi piloti extraterrestri. Anche se ammettiamo? che i tecnici dei Servizi Segreti dei diversi stati abbiano gia realizato contatti con questi piloti e che tuttavia desi derino mantenere il segreto, non si riesce a capire come mai nessun privato (ad es. qualche esperto di telecomunicazioni, qualche Università, qualche grande Industria privata, ecc.) sia riuscito a comunicare con essi. Non dovrebbe essere impossibile.
So che c'e qualcuno che afferma di aver fatto ciò; ma, stranamente,
no great publicity has been given to the thing.
In your book, you mentioned George Adamski, without giving it much importance: have you tried to see what is true in this regard?
There are also those who say that Adamski has already been approached by people appointed by your government to communicate with pilots of "flying disks". Is it true?
Maybe you have the chance to know this.
So, to conclude, the most important thing is not whether the "discs" are round or oval, whether they are big or small, white or red, or what form of energy they use to move, but rather to know where they come from and what their pilots want: to achieve this, one has to communicate with them.
I would like to ask you, Dear Major, to write to me what you know today about this question. I trust your courtesy for a clear and quick answer.
In the meantime, I wish you a happy birthday and best regards.
non si è data grande pubblicità alla cosa.
Lei, nel Suo libro, ha citato George Adamski, senza dargli grande importanza: ha cercato di vedere cosa c'è di vero in quella faccenda?
B'è anche chi afferma che Adamski sia già stato avvicinato da persone incaricate dal vostro Governo, per comunicare con i pilotm dei "dischi volanti". E' vero?
Forse, Lei ha la possibilità di saperlo.
Insomma, per concludere, ormai la cosa più importante non è il sapere se i "dischi" sono rotondi od ovali, se sono grandi o :piccoli, bianchi o rossi, o quale forma di energia utilizzano per muoversi, ma bensì conoscere da dove vengono e cosa vogliono i loro piloti: per raggiungere questo scopo, ènecessario comunicare oon essi.
Vorrei pregarla, egregio Maggiore, di scrivermi cosa Lei sa, oggi, su tale questione. Ho fiducia nella Sua cortesia per una risposta chiara e sollecita.
In attesa, Le auguro un felic~ anno e porgo i migliori saluti.